Associazione Casa della Resistenza

Parco della Memoria e della Pace

 
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“Non si può vivere di rabbia, figlio mio, io prego perché la nostra gente e gli ebrei possano un giorno lavorare uniti per costruire il nostro paese, anziché distruggerlo.”
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“…chi ha Auschwitz come inquilino devastatore dentro di sé, scrivendo e parlandone non lo partorirà mai, anzi lo alimenta. Ma come scacciare, liberare il proprio corpo da quel macigno?” Edith Bruck
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Una proposta di lettura in occasione dell’8 marzo 2017: Gianluca Grossi, Infiniti passi, Bellinzona, Salvioni edizioni, 2016.
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La storia di un’esistenza, di una scelta radicale, della difesa di un ideale di libertà e democrazia.
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“E noi, che ne sarà di noi? Un diploma tutsi non è come un diploma hutu. Non è un vero diploma. Il diploma è la tua carta d’identità. Se c’è scritto tutsi, non troverai mai lavoro, neanche presso i bianchi. È la quota”
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Enrico Camanni – scrittore, romanziere, alpinista – con il suo ultimo libro, Alpi ribelli – Storie di montagna, resistenza e utopia, edito da Laterza, propone un percorso a ritroso nella storia secolare delle Alpi che, da sempre, sono state rifugio e megafono delle anime libere, contrarie e resistenti.
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Il volume “Le guerre italiane, 1935-1943” di Rochat, ci porta a conoscere un mondo non molto chiaro e spesso dimenticato dalla storiografia italiana: le numerose guerre che il fascismo combatte senza sosta dal 1935 al 1943, anche se si può partire ancora prima, dal 1922, anno in cui il fascismo prese il potere.
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L’epopea delle donne sovietiche nella seconda guerra mondiale “Ve lo ricordate, ragazze, si viaggiava tutti insieme su quei treni merci riscaldati, e i commilitoni ridevano per come tenevamo i fucili. Non come si tiene un’arma, ma piuttosto così… Adesso non mi riesce più… li tenevamo come si tiene una bambola.”
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Il romanzo nasce dalla diretta esperienza dell’autrice vissuta tra i partigiani delle valli di Comacchio. “L’Agnese va a morire” è un romanzo pubblicato nel 1949, anno in cui ha vinto il Premio Viareggio. Perché rileggerlo oggi?
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Streghe e folletti, uomini selvatici, peccati e peccatori. “La fiamma scoppietta per legna odorosa. 'Su, cara vecchietta, non dici qualcosa? Sei stanca? Coraggio… io voglio leggende soavi o tremende'”. Paolo Crosa Lenz non poteva scegliere testo migliore di questa frase del poeta don Remigio Biancossi, sacerdote bognanchese, per aprire il suo libro "Leggende delle Alpi. Il mondo fantastico in Val d'Ossola".